Non parlo molto
fuori dal campo, ma ora qualcosa vorrei scrivere per chiudere queste due
stagioni sportive. Soprattutto per ringraziare i bambini, ma anche le famiglie,
perché nelle attestazioni che mi avete dato trovo la gratificazione per l’impegno
che credo di aver messo in questa esperienza.
Ho avuto l’impressione
che le varie semine, dopo un periodo di “incubazione”, comincino a dare delle
fioriture, in bellissima successione. Questo mi insegna, mi conferma, che il
segreto è sempre la silenziosa Pazienza.
Non credo ai santoni dalle ricette
magiche, pronte e sicure. Credo ai processi che vanno avanti per gradi, anche
faticosamente, anche tramite inevitabili errori e continue rivalutazioni, su
una strada che certamente ha degli obiettivi, ma che non si deve finire mai di
percorrere.
Ho una certa insofferenza
anche per le citazioni, ma nel blog dei Pulcini alla Diavola ho da sempre voluto
riportare questa (che non ricordo dove ho trovato):
"L’apprendimento
vero si realizza nella misura in cui nell’alunno emergono motivazione,
interesse, curiosità, emozione."
A questo sì che
credo, per questo io penso che per ottenere la giusta motivazione occorra cercare
la chiave per entrare nel mondo di ciascun bambino, perché nessuno è uguale all’altro
e ognuno trova motivi diversi per mettersi in moto.
Non ho sicuramente trovato
tutte le chiavi, con qualcuno forse ho provato anche a scassinare la serratura,
ma mi pare che qualcosa abbia cominciato a muoversi, anche se il lavoro da fare
è tantissimo, sia sul versante prettamente tecnico e motorio, che nella
crescita della personalità individuale e nella maturazione delle dinamiche
interpersonali di gruppo. Elementi fondamentali questi ultimi, dove il mister incide
in modo parziale … il lavoro prezioso lo fate voi famiglie tutti i giorni.
Per quel che
riguarda il campo penso che per crescere non si debba perder tempo in scuse,
polemichette, atteggiamenti egocentrici. Qui dobbiamo ancora fare un bel po’ di
strada, ma per migliorarsi serve andar avanti anche di fronte agli inevitabili
piccoli e grandi torti e ingiustizie che incontreremo sempre. Per questo motivo,
in campo, ai bambini ho cercato di dare l’esempio di non dare peso a cose futili,
per concentrarsi solo sulle cose essenziali e costruttive per la propria
personalità, dentro al contesto di squadra.
Ho cercato di far
usare la parola NOI al posto della parola IO (di cui qui ho per primo abusato
in modo imbarazzante, ma ormai è fatta!). Sentirsi sì importanti e crescere in
maturità e autostima, ma non sentirsi al centro di un mondo dove devo imporre
il mio bisogno. Non è così che funziona una squadra.
Ora attendiamo i verdetti
ufficiali dalla società, ma se non sarò io l’allenatore del prossimo anno aiutate
questi bambini a concentrarsi sulla loro passione e sulle cose buone che tutti
i mister hanno, soprattutto i tanti più preparati di me che di certo incontreranno.
Con la voglia di giocare che hanno sarà più facile del previsto abituarsi a
nuove realtà.
Dopo questo minestrone logorroico vedo di rientrare nella dimensione meno protagonista in cui mi sento più a mio agio. E scusandomi per tutte
quelle volte che ho fallito, pur avendo cercato di porre attenzione a tutto, vi
ringrazio dell’impegno di questi due anni e del calore dimostrato nei miei
confronti.
Lancio per finire il
gioco dell’estate … mandate nel gruppo whatsapp (che
spero sopravviva almeno fino a settembre, oppure ne creiamo uno apposito?) le foto del cappellino “pulcini alla diavola 4ever” nei luoghi di
vacanza!
Pulcini alla Diavola
on holiday!!!
Stefano