polletti assatanati scendono in campo

martedì 23 giugno 2015

STORIE LOGICHE (MA QUEL PALO ...)

“…E’ stato scritto di perfetta legittimità del successo argentino, di inesorabile progressione anche atletica del gioco sudamericano, di supremazia “storica” del calcio artistico sul calcio atletico. L’Olanda ha avuto diritto soltanto all’onore delle armi, più che altro per il suo passato. La partita è stata descritta come un modello di logica, come un atto di giustizia. Dal suo esito si è argomentata la decadenza, se non la fine, di un certo football europeo sommario, atletico ma elementare, di fronte al football ballato, giocato, tocchettato dei Sudamericani…..C’è stata una logica perfetta nell’esame dell’ultima partita, e di tutto il Mundial, da parte della stampa specializzata, competente.
La stessa stampa che – è arcisicuro- avrebbe celebrato l’Olanda, e avrebbe sancito la crisi storica dell’Argentina, se quel tiro di Rensenbrink, anziché finire sul palo, fosse entrato nella porta di Fillol, capovolgendo il risultato della finalissima. La stessa stampa che avrebbe trovato logicissima, da ogni punto di vista, una vittoria dell’Olanda, se l’Olanda avesse vinto….
….Rensenbrink non ha fatto gol per questione di millimetri. Forse per un’allacciatura di scarpa invece che un’altra. O un milligrammo in più di grasso. O un filo d’erba. Colpire il palo, anziché mettere il pallone dentro, è balisticamente questione di millimetri, di un nonnulla, lì dove parte il tiro….per un millimetro, per un legaccio della scarpa che dà alla palla una certa direzione invece di un’altra, l’Olanda non è diventata legittimamente campione del mondo. E per la stessa ragione lo è diventata, sempre legittimamente, l’Argentina.
Questo è possibile, è giusto, diremmo che è logico perché si tratta del gioco del calcio, lo sport più favoloso e allucinante e lotteristico del mondo. Lo sport dove l’Argentina (o l’Olanda) è certa di battere il Suriname novantanove volte su cento, ma dove ogni partita con l’Argentina (o l’Olanda) è per il Suriname tutta da giocare, per la semplice ragione che la può vincere.
Lo sport dove tutto è logico se la palla colpisce il palo, e tutto sarebbe stato logico – diverso, opposto ma egualmente logico – se la palla fosse entrata in porta.
E la cosa più allucinante è questa: che i giornalisti, quando scrivono di più che legittima vittoria dell’Argentina, sono convincenti, sono in buona fede, parlano a gente in buona fede, gente convinta o comunque convincibile.
E il palo di Rensenbrink si ripete da sempre, e si ripeterà sempre, in infinite situazioni simili. La Storia della Coppa del Mondo è piena di gol sbagliati, di pali: ed esiste davvero un’ altra storia, ipotetica ma credibile, con esiti finali completamente diversi, sol che fossero state sfruttate clamorose palle-gol, sol che deviazioni di millimetri avessero dato dei gol anziché dei pali. E tutto sarebbe in ogni caso rientrato in una logica globale, spiegabilissima al popolo….Questa è, secondo noi, la grande, l’immane forza del calcio.”
(Gian Paolo Ormezzano, "Storia del calcio")

CLASSIFICA FINALE DEI MONDIALI ARGENTINA 1978:
1)ARGENTINA
2)OLANDA
3)BRASILE
4)ITALIA
LA FINALE:
Domenica 25 giugno 1978
Buenos Aires (Stadio “River Plate”)
Argentina – Olanda 3 – 1 (d.t.s.)
RETI: 38′ Kempes, 82′ Nanninga, 105′ Kempes, 116′ Bertoni
ARGENTINA (All. Luis Cesar Menotti): Fillol, Olguin, Galvan, Passarella (cap), Tarantini, Ardiles (66′ Larrosa), Gallego, Kempes, Bertoni, Luque, Ortiz (75′ Houseman)
OLANDA (All. Ernst Happel): Jonglbloed, Poortvliet, Krol (cap), Brands, Jansen (73′ Suurbier), Van de Kerchof W., Haan, Neeskens, Van de Kerkhof R., Rep (56′ Nanninga), Rensenbrink.
ARBITRO: Sergio Gonella (ITALIA)
SPETTATORI: 71.483

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